
In attesa della serie tv tratta dalle stesse pagine, Andrea Lai ci parla di "Grime Kids", il libro uscito a giugno e firmato Dj Target, amico d'infanzia di Wiley e Dizzee Rascal, per capirci...
Qualsiasi produttore o dj sa quanto siano lunghe le onde delle frequenze basse. Quando entrate in un club o ascoltate un concerto, quella cosa che vi passa dentro lo stomaco sono le onde delle frequenze del basso. Frequenze così lunghe che attraversano gli oggetti, le persone, i palazzi. Questo libro racconta di un onda lunga, lunghissima: la bass music che parte da Goldie e finisce a Stormzy. Nata nell’inner city e maturata d’urgenza e in modo fiero.
Dal reggae dei BBoy londinesi, ai sound system brandizzati Adidas. Il grime è punto di arrivo di un’onda nera partita dalle periferie londinesi degli anni '90, è il jazz dei produttori autodidatti di East London, il rap dei re d’Inghilterra. Grime è la parola dell’addesso della musica inglese, il punto d’arrivo di quell’onda lunga di frequenze basse che, in quindici anni, è arrivata in vetta alle classifiche del Regno Unito, in testa a tutti i concorsi e premi. Un manipolo di amici neri, determinati, fortunati, cazzuti e cocciuti è diventato la scintilla della voce dei giovani neri inglesi e poi anche dei bianchi. Dalla passione drum and bass, all’arrivo della 2 step poi bandita dalle leggi del sindaco di Londra, per poi mutare, dopo tanti tentativi, in grime, la cultura nera londinese è riassunta come una cavalcata da DJ Target, insider della scena. Testimone e protagonista di una rivoluzione culturale più volte sabotata, ma che ha trovato alla fine la luce che cercava. Non è un racconto storico, ma epico, emotivo, che descrive la lotta e la vittoria, la frustrazione e il successo e mette in ordine la club culture che anima la bass music: un’ onda lunga e scura come i bassi più profondi e inarrestabili.