Ne stanno parlando in tanti e per molti il 2019 sarà il suo anno: la londinese Flohio (foto in homepage di Stefon Grant) continua a far sentire la sua voce...
Tra le novità più interessanti che ci ha portato la scena musicale londinese nel 2018 sicuramente rientra il nome di Funmi Ohiosumah aka Flohio. Questa giovane (25 anni) artista di South London (Bermondsey), di origini nigeriane, propone qualcosa che è difficile etichettare, un misto tra rap, grime, trap, suoni industrial, elettronica ecc. ed è considerata una promessa. Flohio in realtà è musicalmente attiva dal 2016, anno in cui uscirono sia il suo primo EP “Nowhere Near” sia le sue collaborazioni con il duo industrial God Colony tra cui la banger “SE16”. Grazie a queste uscite si fece già notare dagli addetti ai lavori ma l’anno successivo, contrariamente alle aspettative, rimase in disparte (se escludiamo l’ulteriore featuring con i God Colony in “Fights”) per poi ritornare prepotentemente nel 2018 con la partecipazione al format Colors (vedi video in alto) e con l’uscita di vari singoli culminati con la pubblicazione, a novembre, del suo secondo EP "Wild Yout" (streaming qui sotto), trainato dal singolo omonimo, che l’ha consacrata definitivamente come astro nascente del grime e in generale della musica inglese.
A caratterizzare Flohio sono il suo flow e le barre molto energiche che si sposano bene con le sonorità utilizzate, con un’attitudine d’impatto e adatta a far muovere la gente in una dancehall o in qualsiasi dancefloor, il tutto condito da testi dotati di sincerità e schiettezza. In un’intervista rilasciata a Crack Magazine spiegò difatti la sua voglia di scrivere e cantare di ciò che vive e di quello che vuole ottenere con la sua musica e il poter rappresentare la sua gente e comunità: “I get a big buzz off making people happy and giving. That’s the shit I live for.” Dopo l’uscita di quest’ultimo EP, Flohio ha pubblicato altri singoli e portato a termine altrettante collaborazioni, come per esempio quella con i tedeschi Modeselektor in “Wealth” o, più recentemente, quella con Clams Casino, il producer hip hop americano pioniere del cosiddetto “cloud rap” (e che già si è sbilanciato a definire la nostra MC una “futura leggenda”), in “Pounce”, a dimostrazione della sua voglia di cimentarsi in nuove sonorità, anche le più diverse tra loro. Questa sua maggiore esposizione la sta portando a farsi notare sempre di più sia a livello europeo sia oltreoceano; parallelamente l’MC di South London sta venendo coinvolta anche in altri progetti, come per esempio la partecipazione in un ruolo da protagonista nel cortometraggio “FLY”, rivisitazione in chiave moderna del mito di Icaro presentato al BFI London Film Festival di quest’anno. Non ci resta quindi augurare che, anche nel 2019, Flohio continuerà il proprio percorso di maturazione artistica in modo tale da imporsi definitivamente tra i nomi di punta della nuova scena inglese. Le premesse ci sono.