
Abbiamo ascoltato “Bobby”, il secondo album di Lenzman, in uscita domani, venerdì 29 marzo, per l’etichetta di Goldie ma già disponibile in streaming su Bandcamp.
“Bobby”, il nuovo album di Lenzman per Metalheadz, è introdotto da una breve traccia, “Arctic Berry”, dominata da un piano malinconico. Non si tratta affatto di una scelta estetica o casuale, perché questa atmosfera, che si può definire sentimentale, torna in più brani del disco, in maniera più evidente in “Misty” e “Hollis (Over & Over)” ma, sullo sfondo, un po’ in tutti. D’altronde, il producer di Amsterdam, come ha dichiarato già prima dell’uscita (ne avevamo parlato qui), ha dato alla luce questo nuovo album dopo essere diventato padre (il titolo, “Bobby”, arriva dal nomignolo che sua figlia ha dato a un cane di pezza), evento che lo ha portato anche a riflettere sulla sua infanzia. Per completare il quadro genealogico ha anche affidato l’artwork di copertina al genitore che lo ha cresciuto da solo, suo padre. Insomma, con queste premesse è naturale che dalla musica emerga il lato romantico. “Bobby” resta un disco drum and bass influenzato dal jazz, dall’hip hop e dal soul ma attraversato da un senso di nostalgia percepibile anche da titoli come "What Remains" o "School Days". Con questo album, Lenzman, a suo modo, stravolge sia i luoghi comuni sulla maniera distaccata di vivere i legami familiari che si associa agli europei del nord sia quelli sulla drum and bass fredda o, al contrario, troppo sdolcinata, perché l’ascolto dei 16 brani fa capire come abbia trovato una giusta misura tra la sua sfera personale e quella artistica. Partendo da questi fatti, si può aggiungere che Lenzman ha prodotto un vero e proprio album e nella scena drum and bass, dominata da EP e singoli, non è una cosa da tutti.