
La nostra intervista ai due Ltd Colours (foto di Matteo Bellomo).
Sono un duo, vengono da Pisa e Perugia ma entrambi, ormai, vivono in pianta stabile a Milano. Il loro progetto è Ltd Colours e, finora, può vantare release sulla messicana Infinite Machine (una delle migliori label 2016 secondo Mixmag e XLR8R), sulla Circular Jaw di Birmingham e sull'americana Glome Sound, con cui hanno pubblicato l'EP "Sphere", appena uscito. Federico Nosari e Riccardo Baldoni (veri nomi dei due) hanno fondato e si stanno rivelando una delle realtà bass music italiane più promettenti, soprattutto perché capaci di - è il caso di dire - colorare la tela del mondo bassline senza porsi dei limiti, come indica simpaticamente il loro moniker artistico. Li abbiamo intervistati e abbiamo parlato del loro radio show bass music SAFE – che ha avuto ospiti come Wallwork, Lorenzo BITW, Spurz, Mace, Neffa-T, Numa Crew, Ketama126, Ckrono, Nothing Is Real (D-Operation Drop + Spacedrome) -, del format di eventi Orbiter - di casa a Milano, prima al Tunnel e ora nel giovane Discosizer -, e abbiamo affrontato curiosità e riflessioni legate alla bass culture e più in generale al clubbing, partendo dalle loro origini prettamente drum and bass fino ad arrivare al giorno d'oggi. La varietà della playlist (qui sotto in streaming) che hanno compilato per noi testimonia come siano più attivi che mai e molto meno "Ltd" di quello che potrebbero sembrare…
Come giudicate l'evoluzione della bass music in Italia negli ultimi 10 anni?
Iniziamo dicendo che è un insieme di caratteristiche piuttosto che un genere preciso. Il termine bass music racchiude tante diverse correnti musicali, è un contenitore ampio caratterizzato da molte sfaccettature, è un insieme di generi piuttosto che un genere preciso, appunto. Il dub è bass music, così come la drum and bass, il dubstep ma anche buona parte delle release techno o electro recenti. Negli ultimi 10 anni queste sonorità di stampo UK stanno trovando sempre più sbocchi e il pubblico italiano sta decisamente crescendo. Dal punto di vista prettamente legato alla produzione musicale, eccetto casi isolati, gli artisti italiani faticano ancora a sfondare e a imporsi nella scena europea. Detto questo, è invece interessante osservare come, all’interno della scena strettamente drum and bass, alcuni artisti nostrani siano riusciti a spiccare e ad affermarsi, raggiungendo risultati notevoli e comparabili ai grandi nomi esteri. È vero anche che la drum and bass ha sempre trovato, anche se in modo altalenante, terreno fertile nel nostro Paese: basti pensare a gran parte della scena rave dei primi anni 2000. Resta il fatto che le sonorità legate alla “bass music” e importate dall’Inghilterra non sono proprie del background musicale italiano e devono ancora attecchire nel nostro Paese.
Il vostro percorso parte parallelamente da scene musicali differenti, sfocia in una produzione prettamente drum and bass ma già all'epoca con picchi di sperimentazione e ricerca (mi riferisco al progetto Offbeats) e arriva attualmente a una bassline più a 360°. Come mai queste scelte?
La nostra collaborazione nasce un bel po’ di tempo fa, quando ancora iniziavamo a esplorare un genere, la drum and bass, che conoscevamo poco. Provenivamo da sonorità differenti e insieme abbiamo deciso di addentrarci in qualcosa di nuovo con l’idea di sperimentare. Siamo sempre stati inclini a non fossilizzarci sui dogmi imposti dai vari generi e questo ci ha spinto a indagare sonorità sempre differenti fino al punto di avvertire la necessità di dover aprire un altro progetto che si ponesse proprio questo come obiettivo.
Puntate di più al mercato extra italiano o avete interesse a "educare" pian piano anche qui da noi? E come mai non avete al momento release su label italiane?
Uscire su etichette straniere non è stata una scelta ponderata. Siamo sempre stati in contatto con etichette e producer esteri ma questo non vuol dire che puntiamo esclusivamente alla scena estera. Anzi, ci piacerebbe molto trovare una label italiana che ci rappresenti sul nostro territorio e che ci dia uno sbocco sul mercato italiano.
Da anni ormai includete nel vostro percorso l'aspetto radiofonico con SAFE (su Gioconda prima e su Rocket ora) oltre a quello live con il format milanese Orbiter, più incentrato sul mondo electro con riferimenti sci-fi piuttosto che sulla bass music (anche se prossimamente chissà…). Sono aspetti distaccati rispetto alle release o comunque all'aspetto produttivo, oppure li considerate collegati l'uno all'altro e inevitabilmente connessi?
Noi siamo profondamente convinti del fatto che se si vuole far crescere una scena è necessario impegnarsi su più fronti possibili. Da questo nasce la necessità di creare un programma radiofonico come SAFE che dia spazio agli artisti del territorio (e non solo). Per quanto riguarda Orbiter, negli ultimi anni le sonorità electro, techno e bass si stanno influenzando fortemente a vicenda ed è per questo che abbiamo deciso di intraprendere questo percorso insieme ad altri dj, producer e promoter, per dare vita a un format capace di esplorare questa zona grigia e ancora poco conosciuta.
Per finire, cosa sta a significare Ltd Colours? È riferito a una visione musicale o va oltre l'aspetto sonoro?
Inizialmente, come spesso accade, non pensavamo a qualcosa di particolarmente serio e impegnato, tanto che abbiamo prodotto il primo pezzo sul VA di Infinite Machine senza nemmeno avere in mente un nome per il progetto. Avevamo le idee chiare su quello che volevamo fare ma mancava il nome del progetto. Dopo qualche birra e lunghe sedute di meditazione è nato Ltd Colours, nome che con ironia allude alla tavolozza dei pittori.
LA PLAYLIST Di LTD COLOURS
Tessela - "Gateway"
Icicle & Noisia - "Driftwood"
Die & Break ft. MC Fats - "Peace And Dub"
Burial - "Come Down To Us"
Objekt - "Cactus"
Pinch & Mumdance - "Turbo Mitzi"
Untold - "Targa"
Peverelist & Kowton - "Signal 3"
Kryptic Minds - "The Things They Left Behind"
IMYRMIND - "Astral"