
Critical Music compie quindici anni e, per festeggiare, l’etichetta inglese sta facendo un tour mondiale. Il 31 ottobre la serata Critical Sound atterra al Centralino Club di Torino con il suo leader e fondatore Kasra a fare da traino a una line up notevole formata da Kiril, Was a Be, Synth Etichs, Rollers Inc, Kwality MC sul main stage e la crew The Dreamers al completo nella second room. Per l’occasione abbiamo intervistato il talento italiano classe 1988 Kiril (qui sopra ritratto da Roberto Graziano Moro), da poco entrato a far parte proprio della famiglia Critical, con cui ha pubblicato un EP di cinque tracce. Gli abbiamo anche chiesto di farci un mix esclusivo.
Welcome to Hellmuzik, Kiril! Questo weekend ti abbiamo visto al Dnb Temple...
Weekend ‘fiya’! Venerdì abbiamo suonato al Red a Lecco con Neve, Was a Be e Mother Inc. e sabato, appunto, trasferta a Venezia al Dnb Temple. Madness!
Minimal Instinkt, una traccia del tuo EP per Critical è stata nella top ten di Beatport per settimane. Martedì 31 ci sarà la prima label night ufficiale dell’etichetta londinese con Kasra ospite a Torino, e organizza The Dreamers, di cui fai parte. Come si lavora con queste due label?
Per quanto riguarda la classifica sono rimasto davvero sorpreso dal risultato, non me l’aspettavo proprio. Trovarsi al primo posto in classifica tra i big della scena DnB mondiale non è una cosa che capita tutti i giorni, soprattutto dopo la prima release su una label di quel calibro. Con la Critical si lavora benissimo: serietà e professionalità al 100% da parte di tutto lo staff durante tutto il processo. E la collaborazione con loro continuerà, stay tuned! Vale lo stesso per The Dreamers Recordings, label giovanissima che si è fatta fin da subito una buona reputazione nella scena. Per quanto riguarda l’evento di Halloween, beh, è certamente un onore vedere il proprio nome di fianco a quello del boss... can’t wait!
Come è nato il tuo amore per la DnB e cosa è cambiato da quando hai iniziato a produrre a oggi?
È nato tanti anni fa, dopo aver ascoltato Timeless: Inner City Life/Pressure/Jah di Goldie e il remix di Ready or Not di Zinc. Ho iniziato a produrre verso il 2010 e la prima release ufficiale è arrivata nel 2013. Diciamo che non ho mai seguito una linea specifica per quanto riguarda la produzione: grazie all’evoluzione si imparano sempre cose nuove, non ho un genere preciso da cui prendo ispirazione, infatti le mie tracce variano molto tra footwork, deep, jungle, halfstep... c’è troppa musica in giro per fossilizzarsi!
“Vinile o cdj? Neurofunk o liquid? E la Jump up?”. Sui social si leggono spesso queste domande: come la pensi?
Bellissima domanda! Secondo me non è importante con cosa si suona ma come lo si trasmette al pubblico. Ovviamente l’evoluzione tecnologica va avanti e non bisogna soffermarsi solo sulle vecchie tecnologie. Si è sicuramente limitati con il vinile perché tantissima musica viene pubblicata solo in digitale. Neurofunk o liquid? Liquid, la ascolto tantissimo a casa, ultimamente quello che esce penso sia solo neuro e poco funk. La Jump Up invece la seguivo fino al 2009, le tracce che stanno uscendo ora non mi piacciono molto.
Hai in programma un bel po’ di date nei prossimi mesi, troverai anche il tempo per chiuderti in studio?
Suonerò a Torino, Bolzano, Linz, Bergamo... una data a cui sono molto legato è quella a Bolzano dell’11 novembre: ci sarà un takeover b2b della The Dreamers recordings. Per stare in studio il tempo lo trovo sempre, attualmente sto ultimando la prossima release su The Dreamers ma ci sono anche delle collaborazioni in cantiere con Was a Be e altre con Riot (Buraka Som Sistema) ma ancora nulla di ufficiale.