
Oltre a intervistato, a DNN abbiamo chiesto anche una playlist esclusiva.
Daniele Becce, in arte DNN (foto di Davide Bernardi), dj e producer milanese, è parte della crew Lobo - assieme a Daemon Tapes, Turbojazz e ormeye - molto attiva con eventi bass music e raw beats al Leoncavallo, a Macao e in altri spazi chiave del clubbing meneghino. Negli ultimi anni hanno ospitato Swindle, gran parte della Deep Medi con Mala, Gantz, Commodo e Kaiju, Chimpo, Lamont, Moresounds, Schackleton & Peverelist, Daedelus e tanti altri ancora. Con lui abbiamo parlato della scena italiana, di quella milanese e del suo percorso personale. Inoltre ha fatto una playlist esclusiva per Hellmuzik.
Come giudichi l'evoluzione della bass music in Italia negli ultimi dieci anni?
In Italia abbiamo sempre avuto ottimi producer e la scena è cresciuta sempre molto lentamente ma con costanza. Non abbiamo la storia e la cultura che c'è in UK ma credo che stiamo andando nella direzione giusta, stiamo facendo il nostro creando e modificando quello che ci viene meglio, più che bass music parlerei di musica elettronica in generale. Si sta formando uno strato ampio di appassionati tout court dei suoni elettronici che speriamo scoprano e consumino anche generi meno mainstream e ricercati, oltretutto gli eventi sono sempre più pieni ma manca ancora l'attenzione dei media che cavalcano le ondate ma poi finisce lì, poca attenzione e poca voglia di rischiare.
Nella storia del clubbing milanese, sempre connesso a ciò che spingi da anni, c'è qualche episodio chiave da menzionare o più in generale un periodo storico più florido e/o fondamentale?
Episodi ce ne sarebbero tantissimi, diciamo che da almeno sette anni siamo in un bel momento: tanti eventi, tanta gente e tanto spazio per tutti. Come molti, ho scoperto tutto quello che mi piace e che seguo ora in Pergola e rimango affezionato a un certo tipo di atmosfere e un modo di vivere il clubbing ben preciso: tutto quel fermento dei primi anni ‘00 c’era perché ci sudavamo tutto, era proprio diverso, era più difficile scoprire cose e si era più affamati ma non dico che sia meglio o peggio, solo molto diverso. Ora è più facile da un lato ma più difficile dall'altro, il pubblico è aumentato e cerca cose diverse, si è persa un pochino quella fotta e i ragazzi che iniziano ora vogliono tutto e subito. È bello perché raccogli subito tanto consenso ma dura molto poco: chi costruisce le cose piano piano vince. Ah, e mi piacerebbe vedere più gente dietro la consolle e meno su FB, vorrei di nuovo i ragazzi incollati dietro il DJ, serve questo per creare una scena, molto più dei like.
Collegandoci a questo discorso: non vivo a Milano da tanto da poter esprimere un parere completo sull'argomento (perché non conosco tante fasi storiche e tanti personaggi...) ma non mi è mai parso ci fosse unione o comunque collaborazione/rispetto tra le varie realtà legate al mondo bass. Mi è sempre sembrata una guerra tra “poveri” con conseguente frammentazione e dispersione, come d'altronde c'è stata e c'è tuttora in altri ambienti musicali. Come mai secondo te? Classica mentalità italiana o difficoltà di visioni nel voler promuovere un qualcosa che comunque, escludendo magari la parte drum and bass, ha sempre avuto difficoltà ad avere un pubblico stabile e informato?
Io sinceramente non vedo tutta questa frammentazione, vedo tante persone che fanno cose diverse e che si parlano poco, questo sicuramente, ma penso sia per il discorso che facevo prima: si consuma tutto velocemente e non si riesce a crescere, si esplode ma poi finisce lì. Dal canto mio, vedo tanti ragazzi e tante realtà che esistono solo on line e mi piacerebbe veramente vedere anche dal vivo tutta la gente che, sullo schermo, supporta questo movimento. Prima dicevo che vorrei tutti dietro la consolle, vorrei i ragazzi che parlano di dischi e che non hanno paura di imparare, mi sembra che ce ne siano pochi, tutti gelosi del successo degli altri e impazienti di sfondare. Per me il problema è solo questo, mancanza di comunicazione e un provincialismo che fa fatica ad andare via. Quindi posso solo dire di uscire di più, parlarsi e ritornare ad avere la voglia di rischiare solo perché ci crediamo.
A livello di produzione hai pubblicato release su Mnemonic Dojo e CT-HI, per citarne un paio, spaziando da bassline dub oriented a puri future beats, fino ad accenni addirittura juke sull'EP sotto Elastica già nel 2015. In quest'ultimo caso non proprio suoni tipici bass e che ancora pochissime etichette italiane propongono. Curiosi dell'evoluzione che ne può conseguire, potremmo ascoltare qualcosa di nuovo a breve?
Da un paio di anni sono chiuso in studio per costruire qualcosa di nuovo, sicuramente uscirà qualcosa nei prossimi mesi e un nuovo progetto in cui sto mettendo tutto quello che mi piace e che mi gasa in questo momento. Purtroppo non posso dire ancora niente…
Con Lobo fate da anni un lavoro di direzione artistica e promozione non indifferente, attualmente sia negli eventi che su Radio Raheem. Continuerete? Avete novità in cantiere?
La collaborazione con Radio Raheem ci permette di far conoscere la nostra musica, il nostro immaginario: è bellissimo avere ogni due settimane uno show che racchiude tutto quello che ascoltiamo (siamo quattro DJ e produttori prima di tutto)… gli eventi sono il contorno, la valvola di sfogo che ci permette di crescere come artisti principalmente. Fino a novembre siamo stati fermi ripensando e cercando di darci anche un’identità sonora (c'è una release in cantiere e tante novità "grafiche") poi sicuramente continueremo a proporre il nostro party a Macao con i ragazzi di Tropic Disco Sound System e da gennaio a giugno altri due o tre eventi in giro, alcuni delle belle sorprese per gli amanti dei suoni di Bristol e Manchester.
LA PLAYLIST DI DNN
Numa Crew – “We Nuh Tek Talk”
Piezo – “FKN Intercom”
Levelz – “Respect Respect”
Om Unit – “Tahatan” (O$VMV$M Redux)
Sully – “Soundboy Don’t Push Your Luck”
Chimpo X DRS X Slay X Ragoloco – “No Trust”
Sam Binga X Lewis James X Rider Shafique – “Everfresh”
DBridge – “They Loved”
Was a Be – “Move”
Gabber Eleganza “Never Sleep”