
Lorenzo BITW, questa estate, ha pubblicato un album di 11 tracce, "Love Junction" per Friends of Friends. Lo abbiamo intervistato.
Lorenzo BITW, dj e producer romano, resident su varie frequenze inglesi e non, è uscito a metà 2018 con il suo album “Love Junction”. Non potevamo non parlare di questo traguardo, del perché sia uno dei pochi producer italiani ad avere una certa originalità e versatilità nella produzione muovendosi tra territori grime e uk funky, con accenti talvolta dancehall, talvolta garage (ovviamente con riconoscimenti soprattutto all’estero) fino al perché del suo acronimo But In The Weekend. Ah, immancabile una playlist delle sue bass essential!
Come giudichi l'evoluzione della bass music in Italia negli ultimi dieci anni?
Penso che sia molto interessante vedere come è stata declinata la bass music in Italia e come, nel corso degli anni, vari producer abbiano avuto modo di creare un discorso personale o comunque di interpretarla in varie forme. Sono tanti gli esempi che hanno saputo declinare la bass music in italia, mi scuso se mi scordo qualche nome: progetti come Capibara, che ha poco a che fare in maniera diretta con la bass music ma ne prende spunto, o altri come Natlek e Nobel, che insieme hanno creato Merge Layers, un’etichetta che non fa bass music ma cose molto affini. Anche Ckrono di Balera Favela nel suo progetto precedente Ckrono & Slash aveva molte similitudini con la bass music; ora fa baile funk e riesce sempre a dare un tocco bass. Lo stesso Clap! Clap! con il suo pseudonimo Digi G’Alessio faceva roba molto bass ma adesso fa tutt’altro; o anche alcune cose pubblicate dalla NUMA Crew di Firenze hanno molte influenze bass music. Poi a livello internazionale anche il sound è cambiato molto e si è evoluto molto e l’Italia secondo me è un po’ anche il riflesso di questo in un certo modo.
Il tuo ultimo album con la label statunitense Friends Of Friends, su cui hanno pubblicato anche Shlohmo e Indian Wells, a parte il fatto che è spinto in Italia da La Tempesta, è una fusione tra Roma, Leeds/Londra e un po’ tutte le sfumature bass oriented di stampo UK, ma tocca anche Giamaica e Africa. È il motivo della "giunzione"? Parlaci un po’ del concept del disco…
Mah, il concept è molto semplice in realtà: “Love Junction” è una giunzione fra i vari generi che faccio, una specie di cross genre. Quando Friends of Friends mi chiese di pubblicare un album volevo che rispecchiasse tutte le mie sfaccettature in maniera molto naturale e coerente. Se vogliamo anche dargli una visualizzazione a livello geografico è un punto d’incontro fra l’Inghilterra, l’Italia e il sud del mondo o comunque un mondo mediterraneo. Sono molto felice che in Italia sia uscito per un etichetta come La Tempesta, e reputo questa un’apertura importante verso “certe” sonorità che da qualche anno sta già avvenendo nel mercato italiano.
Uno dei singoli del disco è "Goo" assieme a Kwam (MC di East London di cui consiglio il suo ultimo EP con Shy One, nda), una "different flava" (cit.) tra global bass e grime che sfonda letteralmente la Brexit, con le stelle a inizio video a confermarlo. Da quando ti sei appassionato al grime, e perché? Pensi che in Italia possa prender piede la cosa analogamente allo slang delle suburb, per esempio con i nostri dialetti?
Il grime lo seguo da parecchio tempo, già dai primi anni quando ascoltavo RinseFM e seguivo lo show di Spyro o di Butterz, ed è un mondo che mi ha sempre affascinato moltissimo. Goo è proprio un “different flava”, è un cantato grime su una base a 130 bpm: mi piaceva l’idea di quel flow a un tempo diverso e secondo me funziona bene. Il grime in italiano non credo sia proprio possibile per una questione di metrica però ci sono esempi positivi al riguardo vedi Rasty Kilo o Ninjaz Mc della NUMA Crew. Ma andatevi a sentire l’ultimo singolo di Ensi prodotto da Stabber, per esempio: è una bella cannonata.
Sei uno dei pochi italiani ad avere una presenza abbastanza costante nei radio show clou per le basse frequenze (e non solo), come RinseFM, NTS, BBC Radio, Reprezent e altre ancora. Nonostante la cerchia di "italianità" stia crescendo pian piano nei palinsesti delle radio citate, molto spesso forse manca non tanto il nome nostrano all'interno di uno di questi show, ma propriamente una proposta che si differenzi da quella che già molti dj/producer inglesi propongono ormai da anni, e che è giustamente più legata alle sonorità del Paese in cui vivono. Che ne pensi a riguardo?
Penso che di italianità nelle radio inglesi ce n'è veramente tanta! E penso alla stessa Ila Brugal (intervistata da poco proprio da voi) oppure a Nervous Horizon. C’è tanta gente italiana che è passata per NTS o che ha show lì in maniera molto trasversale, vedi Quagliano che fa una trasmissione che si chiama Skate Muzik, o Not Waving su NTS anche lui. Penso che ci siano molti show interessanti sia su BBC che su Reprezent, come sulla stessa NTS che propone cose molto diverse e personali e un certo tipo di sound non conforme o non propriamente UK. Enchufada ha uno show su NTS, Tash lc o lo stesso Toddla T fanno uno show molto broad e aperto a varie sonorità su una radio nazionale come la BBC. Jamz Supernova passa di tutto sul suo show ed è stata una delle primissime a suonarmi su BBC. Su RinseFM anche se, ultimamente, si sono molto aperti a sonorità più europee o mediterranean. Secondo me le radio inglesi sono cambiate tanto negli ultimi anni e hanno aperto molto le orecchie verso quello che succede fuori, sennò penso che non mi avrebbero neanche contattato. Se pensiamo semplicemente al fatto che sono radio che prima passavano solo robe inglesi o solo show di gente inglese, c’è stata un’apertura totale negli ultimi 10 anni (penso a Rinse nel 2010, prima di prendere la license FM o ancora prima).
Lorenzo ok, ma but in the weekend... chi e/o cosa?
AHAHAH! Nasce tutto da un gioco nato qualche anno fa insieme a Nan Kolé (Gqom Oh!) che aveva un’etichetta ormai defunta (Soupu Music) e avendo un EP pronto dovevo trovare un alias. Non so bene per quale motivo mi è uscito questo nome, Butintheweekend, abbreviato ora in BITW. Rispecchia un po’ il mio modo di essere: in studio e molto tranquillo durante la settimana, più scapestrato e scalmanato nel weekend.
Joy Orbison - "Hyph Mngo"
Addison Groove - "I go boom"
Kode 9 - "Black Sun"
Martyn - "Natural Selection"
Ramadanman - "Glut"
Untold - "Anaconda"
James Blake - "I'll stay"
Ikonika - "Sahara Micheal"
Modselektor - "Hasir"
Machinedrum - "It's that bass"