
Inward, Hanzo & Randie sono tre produttori drum and bass tra i più attivi nella scena italiana e internazionale. Sono appena tornati da Londra dai DnB Arena Awards, il loro album era candidato tra i migliori del 2017 e, anche se non hanno vinto, si tratta comunque di un traguardo importante. Abbiamo parlato di questo e altro con due di loro, Inward e Hanzo. E per l'occasione i ragazzi hanno anche realizzato un mix esclusivo per Hellmuzik.
Fate finta che nessuno vi conosca: chi sono Inward, Hanzo & Randie? Per quali etichette sono usciti?
Siamo tre pazzi che invece di fare EDM e stare tutti il giorno a mollo a bere cocktail nella Jacuzzi hanno scelto di provare a fare la musica dei rettiliani. Attualmente abbiamo uscite su Cause 4 Concern e Blackout Music, stiamo preparando moltissime collaborazioni per il 2018, tra cui sia singoli sia EP, e ringraziamo tutti i promoter/fan/label/producer/amici per il grande supporto che ci stanno dando.
Abbiamo letto l’intervista che vi hanno fatto su UKF dove avete parlato dei 10 produttori migliori d’Italia: chi sono invece i produttori migliori della scena in assoluto, secondo voi?
Inward: Devo ammettere che è veramente difficile fare delle classifiche del genere, come quella che abbiamo fatto per UKF, perché sono davvero tanti i producer degni di nota, ognuno con la sua peculiarità. Tra i preferiti di sempre ci metterei Noisia, Phace, Misanthrop, Cause4Concern, Optical & Ed Rush, Spor, Calyx & Teebee, Bad Company, The Upbeats, Black Sun Empire. Mentre tra quelli che mi ispirano attualmente direi: Gydra, Disprove, Merikan, Signal, Neonlight, Aggressor Bunx, Synergy, Emperor, Mefjus, Billain.
Hanzo: Beh, innanzitutto è doveroso dire che quelli sono solo dieci di una lunga lista che per necessaria brevità dell'articolo è stata scremata: Neve, Aeph, Atomik Tags, HLZ uuuuh! Di producer italiani ce ne sono molti di più e sono tutti bravi, non ce n'è uno migliore dell'altro, tant'è che siamo tutti singole espressioni di un unico movimento. Tornando alla domanda posso dirti i miei preferiti al momento: Break, DLR, Joe Ford, Gydra, Neonlight, Disprove, Merikan, Spectrasoul, Ulterior Motive e QZB.
Il vostro “Consistency of error” è stato nominato tra i best album ai DnB Awards, ve lo aspettavate? L’album ha anche delle collaborazioni con altri produttori italiani: come avete lavorato sulle tracce?
Inward: No, è stata veramente una bella sorpresa! Riguardo le collaborazioni con altri artisti, le gestiamo tranquillamente tramite internet per la maggior parte e, quando capita l'occasione, si va in studio assieme.
Hanzo: No, neanch’io me lo aspettavo, sinceramente. Di solito vengono prese in considerazione situazioni molto meno underground della nostra, ma va bene così, vuol dire che di tutta la passione e l'impegno che ci abbiamo messo qualcosa è passato. Per quanto riguarda le collaborazioni, beh oggi come oggi è molto facile collaborare grazie a internet, ci vuole un attimo a esportare e passarsi le stem, ma le trasferte negli studi altrui restano impagabili: non capisci la follia di un producer fino a quando non lo conosci nel suo ambiente naturale. Con Tommy, Nico e Giuliano ci siamo fatti grasse risate... e mangiate.
Sembra che la scena italiana stia vivendo un bel periodo, soprattutto a livello di produzioni, ma c’è chi continua a dire che la DnB è morta: come la pensate?
Inward: Onestamente non credo che sia morta, basti pensare alla quantità di eventi in giro per l'Europa. Penso che la DnB sia un genere molto orientato al futuro e proprio per questo, dopo anni dalla sua nascita, rispecchia ancora bene l'idea di uno stile musicale fresco e innovativo. Sono contento di vedere producer italiani crescere così tanto e posizionarsi al fianco di nomi storici della DnB, anche se a livello di organizzazioni di eventi, a parte poche eccezioni, non penso ci sia molta qualità ancora.
Hanzo: Personalmente credo che, come movimento, a livello di eventi e coinvolgimento popolare, la DnB non solo non sia morta, ma non sia neanche mai nata in Italia. Ci sono solo rarissime realtà circoscritte che riescono a durare nel tempo e a lavorare con costanza come The Dreamers e Bad Vibes, per esempio. Tutto il resto purtroppo è ostaggio di un'audience che, a livello musicale, è indietro anni luce e non è capace di pensare se non attraverso stereotipi. Spesso riuscire a fare più di 100 ingressi diventa un’impresa per un promoter, nonostante tutta la buona volontà. E poi diciamocelo, all'italiano medio piace la cassa dritta.
Prima di mettervi a produrre DnB, quali altri generi ascoltavate? E adesso, invece, quali sono i vostri generi preferiti o comunque da cosa prendete spunto quando producete?
Inward: Ascolto tutto ciò che mi dà piacere, senza distinzioni di genere. Per la creazione di una traccia di solito si prende spunto da qualcosa che è rimasta impressa nella mente, non necessariamente DnB, poi, in fase di produzione, questa idea iniziale può essere definita o stravolta completamente.
Hanzo: Non ho mai avuto generi prediletti, quando la musica è di qualità è di qualità. A volte Coltrane, a volte Cypress Hill, Ennio Morricone, la musica è bella tutta se ben fatta e può sempre ispirarti tramite il più minimo e insignificante dettaglio. L'importante sarebbe cercare di non trovare sempre ispirazione da altri artisti DnB, altrimenti si rischia di fossilizzarsi un po’.
Per finire, qual è il dj che vi ha fatto innamorare di questo genere?
Inward: Mmh, ce ne sono un po'! Personalmente i primi mix DnB che ho ascoltato in assoluto sono stati la collaborazione tra Andy C & Dj Hype per Fabric e un mix dei Noisia di una Therapy Session del 2006 se non sbaglio: devastante!
Hanzo: Più che DJ, direi un producer... diciamo Spor. È stato uno dei primi, da quando ascoltavo Insecticide. E comunque i suoi set sono sempre stati una gran figata.