Un paio di settimane fa, a Milano, due ragazzi hanno fatto un video-sondaggio che coinvolge l’intero ambiente drum and bass italiano, e non solo…
Le tendenze dicono che, da qualche anno, gli esperimenti sociali, su YouTube, sono i video con più hook sull’audience: la permanenza di un utente su questo tipo di format, ancora oggi stenta a diminuire. È sempre interessante osservare le reazioni di una persona comune interrotta durante i suoi impegni o svaghi quotidiani, in mezzo alla strada, da perfetti sconosciuti con in mano una telecamera e un microfono. Se ne ricava sempre qualche dato, alla fine. Cosa c’entra tutto questo con la musica elettronica? Nulla. Infatti aprire, come ogni giorno, il proprio pc, andare su YouTube e imbattersi, per caso, in un video del genere con al centro la drum and bass, non è consueto. Si tratta di un metodo che non si associa subito a un genere che, come buona parte della scena elettronica in Italia, fa davvero fatica a trovare il proprio spazio e ad attirare, come in passato, un pubblico.
Questo video (che trovate qui sopra) ha un titolo che - in teoria - dovrebbe suonare ironico alla fine del 2019: “Che cos’è la Drum n Bass?”. L’idea nasce da due “bass head” - così si definiscono - della scena italiana: MC Shot e Insidia. Entrambi, negli ultimi anni, hanno contribuito a promuovere e divulgare questo genere musicale con i loro progetti video e radio, “Snapgroove” e “Funk Soul Brothers”, ma questa collaborazione, come accennato, va oltre la canonica idea di divulgazione musicale che il pubblico della drum and bass è solito aspettarsi. Anche se di fronte alla domanda che viene posta continuamente nel video - “Che Cos’è la Drum n Bass?” - ci si potrebbe augurare una risposta più o meno vicina alla realtà, considerando il profilo e l’età media degli interpellati, bisognerà ricredersi. A rispondere con un minimo di cognizione, infatti, sono quasi solo stranieri mentre tra gli italiani solo una minima parte. La maggioranza non sa di cosa si tratti o risponde “no, grazie!” in automatico. È possibile che la “missione” dei due intervistatori fosse proprio quella di collezionare reazioni negative per provare a creare una discussione, non a caso il video, tra un sorriso e l’altro, fa riflettere sulle possibili cause che hanno fatto scivolare la drum and bass nel dimenticatoio del pubblico italiano. La scena, allora, potrebbe farsi qualche domanda: quali sono gli errori nel modo di promuovere e divulgare il genere? C’è poca collaborazione tra le crew sparse sul territorio italiano? Scarso interesse da parte del mercato italiano per un genere con un DNA reputato al 95% underground? Le motivazioni potrebbero essere tante ma la cosa più interessante sarebbe sentire l’opinione del pubblico e degli addetti ai lavori, specie degli assidui seguaci del genere. La musica è in continua evoluzione e i metodi per migliorarla e affinare i mezzi di promozione altrettanto.
La drum and bass fa parte dell’universo della musica elettronica e, come tale, sarebbe bello “viverla sulla pelle”, magari davanti a un sound-system, e condividere ciò che stimola nel cervello. In alcuni casi, le persone intervistate l’hanno ascoltata in cuffia, ma non può essere la stessa cosa. Forse l’esperimento andrebbe replicato a intervalli regolari per capire se il pubblico, andando avanti, stia comprendendo davvero cos’è la drum and bass.